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World Food Forum, il nostro racconto: così i leader del pianeta ripensano il cibo del futuro
L'inaugurazione della Indigenous Nomadic Advocacy Tent, uno spazio dedicato alla valorizzazione del sapere indigeno e allo scambio culturale sui sistemi alimentari sostenibil

World Food Forum, il nostro racconto: così i leader del pianeta ripensano il cibo del futuro

Conflitti e crisi influenzano i sistemi alimentari: così a Roma i grandi della terra si sono ritrovati per lavorare a un futuro più sostenibile. Noi c'eravamo con Francesca Suriano: ecco il suo racconto

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by Redazione


In un contesto globale segnato da crisi alimentari, conflitti geopolitici e cambiamenti climatici, la necessità di ripensare i sistemi agroalimentari non è mai stata così pressante. 
A Roma il World Food Forum (WFF) 2024 ha risposto a questa urgenza, riunendo per cinque giorni leader mondiali, scienziati, innovatori e giovani impegnati nella costruzione di un futuro più sostenibile.
Con il tema “Buon cibo per tutti, per oggi e per domani”, l’evento ha puntato a catalizzare il cambiamento verso sistemi agroalimentari equi, inclusivi e resilienti, confermandosi come un epicentro imprescindibile per il dialogo globale sul futuro alimentare. Leader giovanili, scienziati, policy maker e investitori si sono ritrovati allineati in una visione condivisa per un domani che sia capace di garantire sicurezza alimentare e benessere per tutti.
Quest’anno il Forum ha sviluppato le sue attività attorno a tre pilastri fondamentali: il Global Youth Action Forum, lo Science and Innovation Forum e l’Hand-in-Hand Investment Forum, ciascuno dei quali ha rappresentato un percorso tematico verso l’azione concreta. Al cuore del WFF è rimasto il coinvolgimento dei giovani: il Global Youth Action Forum ha ospitato workshop, tavole rotonde e panel, offrendo alle nuove generazioni la possibilità di confrontarsi con esperti su questioni impellenti come la fame, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Le loro voci si sono unite in un appello accorato e globale, volto a sollecitare interventi immediati su crisi che gravano in modo drammatico e iniquo sulle generazioni future, reclamando un’azione collettiva e intergenerazionale per affrontare le sfide degli anni a venire. 
Lo Science and Innovation Forum ha dato spazio ai progressi tecnologici più recenti, mettendo in luce come strumenti avanzati, dall’agricoltura di precisione basata sull’intelligenza artificiale alle fonti proteiche alternative, possano contribuire ad affrontare le sfide legate alla scarsità di risorse e all’aumento della popolazione. L’Hand-in-Hand Investment Forum, a sua volta, ha ribadito l’importanza di un impegno sinergico tra governi, settore privato e organizzazioni internazionali, con l’obiettivo di canalizzare investimenti strategici verso sistemi alimentari sostenibili e di promuovere lo sviluppo nelle aree più remote e vulnerabili.
La diversità culturale ha rappresentato il filo conduttore dell’intera settimana, traducendosi in più occasioni di confronto che hanno arricchito la portata globale dell’incontro. Attraverso momenti di condivisione – dai pasti tradizionali ai dialoghi con le comunità indigene – i partecipanti hanno avuto accesso a un patrimonio di saperi locali, scoprendo pratiche di sostenibilità radicate in una saggezza antica, tramandate di generazione in generazione. Queste tradizioni, frutto di un legame profondo e rispettoso con l’ambiente, offrono soluzioni concrete per una gestione sostenibile delle risorse, proponendo modelli che non solo meritano di essere valorizzati, ma che andrebbero incorporati nelle abitudini moderne. Questa celebrazione della pluralità culturale ha incarnato l’impegno del Forum a promuovere il dialogo interculturale, un elemento imprescindibile per favorire una comprensione più profonda delle dinamiche alimentari globali e per sviluppare strategie resilienti di fronte alle sfide alimentari del futuro.

Il direttore generale della FAO, Qu Dongyu, interviene alla cerimonia di apertura del World Food Forum, sottolineando la necessità di sistemi agroalimentari sostenibili e inclusivi

 

La cerimonia di chiusura è stata un’occasione per riflettere sul lavoro svolto, celebrando i successi collettivi raggiunti, e, al contempo, per guardare al futuro, delineando una roadmap per le prossime iniziative. Gli interventi hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione intergenerazionale per affrontare la crescente complessità delle sfide globali legate all’alimentazione. L’annuncio dell’istituzione di 11 nuovi capitoli nazionali ha testimoniato la crescente influenza del WFF a livello globale, rafforzando l’impatto del Forum su scala internazionale.
Le espressioni culturali hanno ulteriormente arricchito l’evento di scambio e contaminazione, donando profondità e sensibilità alle discussioni.
Artisti provenienti da ogni parte del mondo, dalla Malesia al Burkina Faso, dall’Egitto allo Zimbabwe, hanno tradotto in musica messaggi di unione, speranza e solidarietà. La poetessa indiana Parneet Kaur, fondatrice di Poetry for Planets, ha recitato versi che hanno toccato temi come l’uguaglianza di genere e i diritti delle comunità indigene, sottolineando l’importanza della sostenibilità e della preservazione del patrimonio culturale. Ogni esibizione ha rappresentato un ponte tra la dimensione politica e quella culturale, enfatizzando l’impegno del Forum per l’inclusività e la valorizzazione delle diversità.
Durante la cerimonia di chiusura, il presidente della Repubblica Cooperativa della Guyana, S.E. Mohamed Irfaan Ali, ha rimarcato l’urgenza di affrontare la sicurezza alimentare globale, sottolineando che oltre 700 milioni di persone soffrono la fame ogni notte. Nel definire il WFF una piattaforma fondamentale per promuovere l’innovazione e la resilienza, ha esortato la comunità internazionale a riconoscere il ruolo essenziale di piccoli agricoltori, donne e giovani nel garantire un accesso universale a cibo sicuro e nutriente.
S.E. Narumon Pinyosinwat, Ministro dell’Agricoltura della Thailandia, ha ribadito l’importanza del coinvolgimento giovanile per il futuro dei sistemi alimentari, indicando l’impegno della Thailandia per la sostenibilità come modello da seguire, grazie a un approccio che integra partnership intergenerazionali e innovazione tecnologica.

 Il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, alla cerimonia di chiusura del World Food Forum, riflette sui traguardi raggiunti e sulle sfide ancora aperte per i sistemi agroalimentari globali

Il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, nel concludere ha enfatizzato l’importanza dell’azione collettiva per la promozione del cambiamento globale. Ha evidenziato il ruolo decisivo della scienza, dell’innovazione e della leadership giovanile nel costruire sistemi alimentari più resilienti ed equi, aggiungendo che, sebbene i progressi siano significativi, il cammino verso il cambiamento è ancora lungo. Le sfide dei sistemi agroalimentari globali richiedono un impegno continuativo e una collaborazione tra tutti i settori della società.
Con oltre 200 eventi e un pubblico globale di 1,7 miliardi di persone raggiunte attraverso le piattaforme digitali, il World Food Forum 2024 ha riaffermato non solo la possibilità, ma l’urgenza di trasformare radicalmente i sistemi alimentari mondiali. L’evento ha dimostrato che innovazione, cooperazione e determinazione sono le chiavi per costruire un futuro dove la sicurezza alimentare e la sostenibilità non siano aspirazioni lontane, ma realtà concrete. La cerimonia di chiusura ha lasciato i partecipanti animati da una nuova consapevolezza, pronti a proseguire il cammino verso un mondo in cui “buon cibo per tutti” diventi un impegno collettivo e tangibile.

Le nuove generazioni, coinvolte nel Sustainable Fashion Workshop tenuto dal Food Hero Matteo Ward, apprendono come le loro scelte possano plasmare un mondo più equo e sostenibile

Guardando al futuro, il World Food Forum si conferma come una fonte inesauribile di ispirazione e un simbolo di speranza, guidato dall’energia instancabile e dalla visione dei giovani leader che credono in un mondo alimentare più equo, nutriente e inclusivo. La comunità globale è ora più che mai unita sotto un’unica ambizione: trasformare la promessa di sostenibilità e giustizia alimentare in una norma, ponendo le basi per un’eredità duratura e di cui le generazioni future potranno beneficiare con fiducia e orgoglio.

Francesca Suriano

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