Iscriviti alla nostra Newsletter

Success! Now Check Your Email

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn't arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, Thanks

Pompei, nuove meraviglie: emerge una sala affrescata sui misteri di Dioniso

In una grande sala per banchetti, nell’insula 10 della Regio IX, è emerso un fregio a dimensioni quasi reali, una “megalografia”: così gli Scavi non smettono di stupire

Redazione profile image
by Redazione
Pompei, nuove meraviglie:  emerge una sala affrescata sui misteri di Dioniso

 

A 100 anni di distanza dalla scoperta della villa dei Misteri, Pompei rivela nuove meraviglie: è stato rinvenuto infatti un nuovo affresco che mette i riflettori sui misteri di Dioniso nel mondo classico.
In una grande sala per banchetti, nell’insula 10 della Regio IX, è emerso un fregio a dimensioni quasi reali, ovvero una “megalografia” che gira intorno a tre lati dell’ambiente; il quarto era aperto sul giardino. Viene mostrato il corteo di Dioniso e si possono notare baccanti rappresentate come danzatrici, ma anche come cacciatrici feroci, con un capretto sgozzato sulle spalle o con una spada e le interiora di un animale nelle mani; giovani satiri con le orecchie appuntite che suonano il doppio flauto, mentre un altro compie un sacrificio di vino (libagione) in stile acrobatico, versando dietro le proprie spalle un getto di vino da un corno potorio (usato per bere) in una patera (coppa bassa). 

Al centro della composizione c’è una donna con un vecchio sileno che impugna una torcia: si tratta di una inizianda, vale a dire una donna mortale che, tramite un rituale notturno, sta per essere iniziata nei misteri di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo altrettanto ai suoi seguaci. Gli archeologi hanno chiamato la sala “Casa del Tiaso”, con riferimento al corteo di Dioniso. Il fregio scoperto a Pompei è attribuibile al II Stile della pittura pompeiana, che risale al I sec. a.C. Più precisamente, il fregio può essere datato agli anni 40-30 a.C. Questo significa che nel momento dell’eruzione del Vesuvio, che seppellì Pompei nel 79 d.C. sotto lapilli e ceneri, il fregio dionisiaco era già vecchio di circa un secolo. Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha dichiarato: «Tra 100 anni la giornata di oggi verrà vissuta come storica perché storica è la scoperta che mostriamo.


La megalografia rinvenuta nell’insula 10 della Regio IX apre un altro squarcio sui rituali dei misteri di Dioniso. Si tratta di un documento storico eccezionale e, insieme a quella della Villa dei Misteri, costituiscono un unico nel loro genere, facendo di Pompei una straordinaria testimonianza di un aspetto della vita della classicità mediterranea in gran parte sconosciuto. Tutto questo rende importante e preziosa la ripresa delle attività di scavo a Pompei, che il Governo sostiene convintamente e per la quale, di recente, ha stanziato 33 milioni di euro per interventi di scavo, manutenzione programmata, restauro e valorizzazione in questo sito e nel territorio circostante. Viviamo un momento importante per l’archeologia italiana e mondiale che ha registrato anche un forte incremento dei visitatori, a partire da questo Parco Archeologico: oltre 4 milioni e 87 mila presenze nel 2023 e 4 milioni e 177 mila unità nel 2024».
Riccardo Cioffi

Redazione profile image
by Redazione

Non perderti gli ultimi articoli

Iscriviti e resta sempre aggiornato

Success! Now Check Your Email

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn’t arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, Thanks

Per saperne di più