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Perché SpaceX sta riscrivendo la storia dell'esplorazione spaziale
Foto Facebook SpaceX

Perché SpaceX sta riscrivendo la storia dell'esplorazione spaziale

Il 12 ottobre nel cielo del Texas è stato portato a compimento un test dalla complessità straordinaria: recuperare il booster dopo il lancio della navicella Starship. Ecco perché potremmo essere vicini a una svolta

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by Giancarlo Donadio

Guardando la scena dell’atterraggio del booster, la parte del razzo spaziale che ospita i motori della navicella di SpaceX, sembra di assistere a una scena di fantascienza. Eppure non si tratta di un film.

Perché il 12 ottobre 2024 entra nella storia?
Il 12 ottobre nel cielo di Boca Chica in Texas ha portato a compimento un test la cui complessità era straordinaria: recuperare il booster dopo il lancio della navicella Starship. Il booster, chiamato Super Heavy (33 motori Raptor, con una spinta di decollo 700 volte più grande di quella di un jet di linea) è tornato sulla terra intatto, finendo, con precisione millimetrica, nelle braccia robotiche della torre di lancio alta 150 metri, nominata Mechazilla, con un nome ripreso dalla saga di Godzilla.
Un passaggio fondamentale perché rende Starship riutilizzabile per diverse missioni sullo Spazio, riducendo di molto il costo di ognuna di queste. In questo modo il razzo potrà essere rifornito di carburante e rilanciato nel giro di pochi giorni o perfino di poche ore.

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Un simile risultato era già stato ottenuto da Musk con il lancio dei suoi Falcon, ma le difficoltà con Starship, che passa già alla storia come il razzo più potente e più grande in Occidente insieme allo SLS della NASA, erano di gran lunga superiori. Ricordiamo che per la sola costruzione di Starship la NASA ha pagato alla compagnia 2,8 miliardi di dollari.

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Starship, le polemiche non mancano
Così la realtà fondata da Elon Musk che è passata per una dose lunga di tentativi andati letteralmente a mare. Fallimenti che il team ha messo in mostra sempre in mondo visione e che non hanno fatto perdere fiducia nel progetto che vuole rendere più frequenti e molto meno costosi i viaggi spaziali, puntando sul riciclo e sulla volontà di rendere il settore più sostenibile, anche se su questo c’è chi storce il naso. E all’indomani dell’operazione, Musk ha parafrasato la celebre frase di Neil Armstrong: «Oggi - ha detto - è stato fatto un grande passo avanti verso la vita multiplanetaria».
In effetti, anche i tanti detrattori dell’imprenditore, cresciuti all’indomani del suo sostegno alla candidatura di Donald Trump alle prossime elezioni, non possono non ammettere i grandi progressi fatti da SpaceX.
Del resto, quando si tratta di Musk le polemiche non mancano mai. Non tutti hanno celebrato la notizia come un trionfo della scienza. 
La Federal Aviation Administration, l’ente governativo americano che approva tutti i voli, ha dichiarato che non ci sarebbe stato nessuno volo di SpaceX prima di novembre, il tempo necessario per esaminare i permessi della compagnia. Musk avrebbe dunque violato i permessi e la stessa agenzia ha affermato di voler multare la sua azienda per 633 mila dollari, per non aver rispettato le condizioni della licenza. La FAA si è poi preoccupata altresì dell’impatto del volo sull’ambiente.
A questo propositi si è espressa, Eloise Marais, professoressa di chimica atmosferica e qualità dell'aria presso l'University College di Londra. L’esperta ha dichiarato che le emissioni di carbonio dei razzi sono insignificanti rispetto ad altre forme di trasporto, ma ci sono altri inquinanti che contribuiscono al riscaldamento globale che non vengono considerati.
«Il carbonio nero è una delle principali preoccupazioni. Il razzo Starship utilizza metano liquido. È un propellente relativamente nuovo, e non abbiamo molti dati sulla quantità di emissioni che proviene dal metano liquido», ha detto.
Musk non ha replicato alle accuse, mentre continua ad essere una macchina di soldi. Secondo un recente rapporto dell'Informa Connect Academy, l’imprenditore di origine australiana  è sulla buona strada per diventare il primo trilionario al mondo entro il 2027. Il suo patrimonio netto, a settembre di quest’anno, era valutato intorno ai 265 miliardi di dollari.

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