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Sei storie straordinarie, ecco i vincitori del Goldman environmental prize 2024

Conosciuto anche come "Nobel per l'ambiente" il premio è rivolto a persone comuni che si dedicano alla protezione ambientale, spesso scontrandosi contro i colossi dell'industria.

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by Daniela Signoretti
Sei storie straordinarie, ecco i vincitori del Goldman environmental prize 2024
© Goldman Environmental Prize

“Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” fu il titolo di una conferenza di Edward Lorenz, il matematico e meteorologo statunitense, noto per aver coniato la locuzione “effetto farfalla”. Il concetto esprime la difficoltà di prevedere gli accadimenti a lungo termine a causa delle variabili. Una farfalla può concorrere a generare un tornado, il minimo spostamento di un elettrone può innescare una valanga, una persona comune può ostacolare gli interessi economici e politici di potenti realtà internazionali. 

Tutti, con azioni più o meno volontarie, siamo potenziali variabili del corso della storia, e anche se la maggior parte delle volte non conosceremo mai l’evoluzione del nostro stare al mondo, in alcuni casi la volontà, la determinazione e la passione ci conducono a vedere realizzati i cambiamenti sperati del divenire di una storia che immaginavamo già scritta.

Il Goldman Environmental Prize, conosciuto anche come “Nobel per l’ambiente”, conferisce 6 premi ogni anno, uno per ogni continente (Africa, Asia, Europa, isole e nazioni insulari, Nord America, Centro e Sud America), scegliendo altrettanti esempi di “persone comuni che intraprendono azioni straordinarie per proteggere il nostro pianeta” si legge nel sito.

Anche per il 2024, il premio Goldman per l’ambiente racconta 6 storie di resistenza che, come 6 battiti d’ali di farfalla, hanno generato 6 tornado nei piani di multinazionali, governi, lobby, compagnie petrolifere e colossi minerari.


Marcel Gomes contro la multinazionale della carne in Brasile

Marcel Gomes ha condotto un’inchiesta sulla carne bovina prodotta da JBS, la più grande azienda di lavorazione della carne al mondo, con un regime di circa 35.000 manzi macellati al giorno, che esporta anche in Europa. L’attivista ha messo a nudo la relazione tra le aree dell’Amazzonia, del Cerrado e del Pantanal disboscate illegalmente e gli allevamenti della multinazionale, inducendo, nel 2021, sei grandi catene europee in Belgio, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi a ritirare dagli scaffali i prodotti di JBS.

Marcel Gomes ©Goldman Environmental Prize


Murrawah Maroochy Johnson, il Bimblebox e i diritti degli indigeni in Australia

La società Waratah coal avrebbe estratto 40 milioni di tonnellate di carbone all’anno per 35 anni, devastando la riserva naturale di Bimblebox, nel Queensland, e riversando nell’atmosfera 1,58 miliardi di tonnellate di CO2. Murrawah Maroochy Johnson, del popolo aborigeno Birri Gubba e co-direttrice della ong Youth verdict, non solo ha impedito tutto questo, ma la sua battaglia legale ha generato un precedente all’interno del sistema giuridico australiano, grazie al quale le devastazioni ambientali vengono riconosciute come lesive dei diritti umani e culturali degli indigeni.

Murrawah Maroochy Johnson © Goldman Environmental Prize


Alok Shukla e i Polmoni del Chhattisgarh in India

Le foreste indiane di Hasdeo Aranya, conosciute anche come i polmoni di Chhattisgarh, sono tra le più antiche e incontaminate dell’India, oltre che siti di importanti giacimenti minerari. Nel 2011 il governo dello Stato decise di mettere in vendita le concessioni minerarie, annunciando nel 2020 le aste per 21 miniere che avrebbero distrutto 445.000 acri di biodiversità, abitati da migliaia di tribù. Alok Shukla ha unito le comunità degli abitanti locali, ha organizzato proteste, campagne sui social media, marce, sit-in, 20 anni di battaglie che, nel 2022, hanno portato alla cancellazione di tutte le concessioni minerarie, salvando così una delle aree forestali intatte più grandi dell’India e le comunità degli indigeni Adivasi.

Alok Shukla © Goldman Environmental Prize


Teresa Vincente e il Mar Menor in Spagna

A Teresa Vincente si deve l’istituzione, nel 2022, di un unicum giuridico europeo che riconosce lo status di persona giuridica al Mar Menor della regione spagnola della Murcia, la più grande laguna di acqua salata d’Europa, portata sull’orlo del collasso dall’inquinamento agricolo e dall’eccessiva urbanizzazione. Grazie all’attività di studio, promozione dell’iniziativa legislativa popolare e raccolta delle oltre 600.000 firme, Teresa, professoressa universitaria di Filosofia del diritto, ha contribuito in maniera determinate all’istituzione di questa speciale forma di tutela, oggi riconosciuta al Mar Menor e che domani potrebbe essere applicata anche su altre aree.

Teresa Vincente © Goldman Environmental Prize


Andrea Vidaurre e il no all’inquinamento del traffico merci in California

Mobilitando le popolazioni dell’area metropolitana dell’Inland Empire (dove, a causa della qualità dell’aria, i casi di cancro, morti premature e patologie respiratorie superano la media nazionale), coinvolgendo i sindacati di magazzinieri e autotrasportatori e lavorando insieme a organizzazioni ambientali, Andrea Vidaurre ha rivoluzionato il mondo dei traffico merci in California. Con le sue battaglie, Andrea, ha convinto il California air resources board ad adottare due regolamenti che prevedono la riduzione delle emissioni e un percorso per arrivare, entro il 2036, alla vendita di soli mezzi pesanti a emissioni zero per il trasporto merci.

Andrea Vidaurre © Goldman Environmental Prize


Nonhle Mbuthuma e Sinegugu Zukulu contro Shell per la Wild Coast in Sudafrica

La Wild Coast è un tratto di costa sudafricana con una elevatissima biodiversità, casa di diverse specie endemiche e cetacei migratori, un santuario per molti animali costretti dalle pressioni antropiche, ad abbandonare il loro areale di provenienza. Qui, la compagnia petrolifera Shell aveva deciso di effettuare test sismici distruttivi per cercare riserve di petrolio e gas nei fondali marini. Nonhle e Sinegugu, riunendo la comunità costiera di Amadiba, hanno organizzato manifestazioni di protesta, boicottato le stazioni di rifornimento della compagnia e avviato un’intensa azione legale, grazie alla quale l’Alta Corte di Grahamstown a Makhanda, ha ordinato la cessazione delle attività della compagnia anglo-olandese, salvando così balene, delfini, altri animali selvatici, nonché la salute e l’identità degli abitanti costieri dagli effetti dannosi dei test sismici.

Nonhle Mbuthuma e Sinegugu Zukulu © Goldman Environmental Prize
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by Daniela Signoretti

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