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Quei tatuaggi di 1200 anni fa scoperti nei resti mummificati dei sudamericani

Quei tatuaggi di 1200 anni fa scoperti nei resti mummificati dei sudamericani

Grazie all'utilizzo di sofisticatissimi laser, un team di ricercatori ha rilevato tracce di incisioni geometriche e zoomorfe sui resti di individui residenti in in Perù, in epoca preispanica

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by Pasquale Raicaldo


La verità sui tatuaggi. Che ci accompagnano da millenni, a quanto pare, certificando l'appartenenza a un gruppo, segnalando l'adesione a un rituale, rafforzando l'identità dell'individuo.
Praticati in Egitto, principalmente fra le sacerdotesse di Hathor, e tra le popolazioni sciitiche della Siberia, come dimostrano ritrovamenti archeologici sulla catena montuosa dell’Altai, databili tra V e IV secolo a.C., i tatuaggi attraversano le ere e si ritrovano a tutte le latitudini del globo. Sin dalla notte dei tempi, insomma, incisioni, scarificazioni e segni della pelle sono stati praticati in ogni parte del mondo, Europa inclusa
L'epidermide diventa, oggi come allora, un manifesto. O meglio: una lavagna attraverso la quale comunicare.
L'ultima scoperta - legata a uno studio della Chinese University of Hong Kong, descritta su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) - riguarda, ora, l'epoca precolombiana: almeno a 1.200 anni fa.
Grazie all'utilizzo di sofisticatissimi laser, i ricercatori hanno rilevato le tracce di tatuaggi su resti umani mummificati di individui residenti in Sud America, in Perù, in epoca preispanica. Una testimonianza, dunque, dell'utilizzo dei tatuaggi nella regione. L'identificazione dei disegni originali si è rivelata complessa: l'inchiostro utilizzato nei tatuaggi tende a colare e a sbiadire nel tempo, processo che è sensibilmente accelerato dalla mummificazione. La fluorescenza utilizzata, stimolata dal laser, avrebbe superato questo ostacolo permettendo sia di rilevare i tatuaggi in più di 100 individui mummificati di cultura precolombiana Chancay, nell'attuale Perù costiero, e di datarli correttamente.


La pelle, particolarmente fluorescente, di questi individui mummificati, in contrasto con l'inchiostro nero del tatuaggio, avrebbe dato risalto alle immagini, eliminando le sbavature dell'inchiostro, e mettendo in luce dettagli del disegno dei "tatoo" mai prima rilevati. I ricercatori sono anche riusciti a stabilire che i complessi motivi geometrici e zoomorfi (con forme animali) erano stati inchiostrati con un oggetto finemente appuntito, come un ago di cactus o un osso di animale affilato, e con dettagli artistici raffinati e precisi, superando di gran lunga i disegni realizzati su ceramica, tessuti e dell'arte rupestre Chancay contemporanei. Ciò suggerirebbe che alcuni tatuaggi erano il prodotto di un'abile maestria, dando informazioni sull'evoluzione artistica sviluppata nel Sud America precolombiano. E non finisce qui, scommettiamo?

https://www.grandtourworld.it/antico-egitto-scoperto-luso-rituale-di-sostanze-psicotrope/

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