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Per il 75% degli italiani lo sport deve essere più sostenibile

Quattro italiani su cinque praticano attività fisica. Ma quasi tutti, il 75%, si augura che le discipline siano più sostenibili. Emerge da “Sport come benessere: fra il dire e il fare”, l’indagine promossa da Cisalfa Group, che rivela abitudini e opinioni degli italiani sullo sport: secondo i risultati della

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Per il 75% degli italiani lo sport deve essere più sostenibile
Photo by Vince Fleming

Quattro italiani su cinque praticano attività fisica. Ma quasi tutti, il 75%, si augura che le discipline siano più sostenibili. Emerge da “Sport come benessere: fra il dire e il fare”, l’indagine promossa da Cisalfa Group, che rivela abitudini e opinioni degli italiani sullo sport: secondo i risultati della ricerca, l’80% degli italiani pratica attività fisica, preferibilmente in modo autonomo e individuale. Ma lo sport non è accessibile a tutti: il 30% auspica una riduzione dei costi e desidererebbe la creazione di più spazi pubblici attrezzati, il 24% vorrebbe che fosse aumentata la sicurezza per praticare attività fisica nelle ore serali.
Oltre l’80% degli italiani ritiene che sia fondamentale insegnare fin dalla scuola dell’obbligo i comportamenti corretti in campo fisico, alimentare e della salute. Il 50% riconosce la potenzialità della tecnologia (dispositivi indossabili e App in particolare) per praticare sport così come dell’Intelligenza Artificiale per analizzare le prestazioni degli atleti, aiutandoli a creare allenamenti personalizzati. Infine, il 75% degli intervistati ritiene che le organizzazioni sportive debbano impegnarsi maggiormente per promuovere la sostenibilità, in particolare durante eventi di grande portata come le Olimpiadi o i Mondiali perché aumentano i livelli di inquinamento e di spreco di soldi (44,7%).

person riding a mountain bike
Photo by Paul Green


Gli italiani ritengono, infatti, che le organizzazioni siano più interessate a guadagnare che a essere sostenibili (56,5%). Meno percepito è che la progettazione di nuovi impianti seguano le regole della sostenibilità (40,3%) e che le organizzazioni si stiano impegnando su questi versanti (34,9%). «Abbiamo promosso una ricerca per coinvolgere e sensibilizzare le nuove generazioni sul rapporto tra sport e benessere a partire dall’età scolastica, ma allo stesso tempo puntiamo ad accendere i riflettori su quanto ci sia ancora da fare per rendere l’attività sportiva più accessibile per tutti. - dice Boris Zanoletti, direttore generale di Cisalfa Group - In questo senso, è necessario fare sistema con le istituzioni non solo per incentivare la pratica sportiva a tutti i livelli, ma anche per avere disponibilità di strutture equamente distribuite su tutto il territorio nazionale». Così a partire dal 25 febbraio gli studenti delle scuole superiori avranno un supporto per riflettere su come l’attività sportiva diventi un motore capace di influenzare positivamente molteplici aspetti della vita e favorire una crescita e un mantenimento sani e completi della propria persona. Del resto, sempre secondo il sondaggio, per quasi la metà degli italiani (48,3%) lo sport è un elemento centrale, in particolare tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (55,5%). L’attività sportiva viene infatti percepita non solo come un impegno fisico, ma come un’opportunità di svago e di crescita culturale, specialmente per la Generazione Z.
Per quanto riguarda le tipologie di sport praticate, la maggior parte degli italiani preferisce attività individuali, come corsa o nuoto (81,7%), mentre una minoranza (20,8%) si dedica a sport di squadra, a testimonianza di una tendenza crescente verso modalità di allenamento più autonome e meno strutturate. Così, la grande maggioranza degli italiani (80,8%) pratica spot in modo autonomo a casa oppure all’aperto.
La maggior parte degli intervistati non presta attenzione all’alimentazione, ma riconosce come lo sport aiuti a ridurre il rischio di obesità, come favorisca la qualità del riposo e del sonno e come aiuti per creare connessioni sociali e sviluppare abilità relazionali. Tra le proposte più utili per diffondere maggiormente la pratica sportiva presso la popolazione spiccano l’accessibilità economica delle attività sportive e la creazione di un maggior numero di spazi pubblici dedicati a queste, come campetti, piste ciclabili, parchi. Altre soluzioni considerate valide sono l’aumento la sicurezza nelle strade e nei parchi in modo da permettere l’attività fisica anche nelle fasce serali o la mattina presto, l’introduzione della giornata lavorativa corta, ad esempio fino alle 17 e una maggiore sensibilizzazione sui benefici dell’attività fisica. Per queste ragioni, l’educazione fisica nelle scuole, secondo gli intervistati, è considerata insufficiente rispetto agli standard europei, e il 75,3% ritiene che le organizzazioni sportive debbano fare di più per garantire sostenibilità e accessibilità.

man looking at activity tracker
Photo by FitNish Media


E la tecnologia? Gioca un ruolo sempre più crociale, grazie a smartphone e smartwatch con app dedicate all’attività fisica, strumenti in grado di motivare gli utenti e aumentare la consapevolezza dei benefici dello sport, integrandolo così nella routine quotidiana. App utilizzate soprattutto dalla Generazione Z. Infine, la metà degli intervistati riconosce il potenziale dell’Intelligenza Artificiale (IA) nell’analizzare le prestazioni degli atleti aiutando a creare degli allenamenti personalizzati.

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