Iscriviti alla nostra Newsletter

Success! Now Check Your Email

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn't arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, Thanks
Nelle nostre città microbi sempre più resistenti
Photo by CDC /

Nelle nostre città microbi sempre più resistenti

I risultati di studio curato dall'Università cinese di Xi'an Jiaotong-Liverpool e dall'Università della Città di Hong Kong: dopo la pandemia l'uso di disinfettanti è aumentato. Ma il risultato non sarebbe quello auspicato. E noi vi sveliamo perché

Redazione profile image
by Redazione


Dopo la recente pandemia, l'utilizzo di disinfettanti e prodotti simili è decisamente aumentato, ma - a quanto pare - gli sforzi non stanno dando i risultati sperati: i microrganismi che vivono nelle città stanno diventando sempre più resistenti alle sostanze comunemente utilizzate per ucciderli. E' quanto scoperto nell'ambito di uno studio pubblicato sulla rivista Microbiome, guidato dall'università cinese di Xi'an Jiaotong-Liverpool e dall'Università della Città di Hong Kong, che hanno raccolto 738 campioni da case, metropolitane, aree pubbliche e pelle degli abitanti di Hong Kong.
L'analisi non solo ha confermato la maggior resistenza dei microorganismi, ma ha anche rivelato la presenza di ceppi che finora erano stati trovati soltanto in Antartide, capaci di metabolizzare alcool e altri composti presenti nei prodotti per la pulizia e disinfezione.
«Quei microbi che possiedono la capacità di tollerare prodotti come i disinfettanti sopravvivono e si diffondono molto meglio di quelli non resistenti negli ambienti di città», commenta Xinzhao Tong dell'Università di Xi'an Jiaotong-Liverpool, e ancora «Potrebbero quindi comportare rischi per la salute in caso si trattasse di batteri patogeni - dice Tong - un problema particolarmente critico negli ospedali».
Grazie alle analisi genetiche svolte sui campioni prelevati, i ricercatori hanno individuato 363 ceppi microbici sconosciuti: tra questi, diversi possiedono i geni per sfruttare come fonte di energia prodotti e materiali comunemente presenti in città, e per scomporre le sostanze contenute nei prodotti usati per eliminarli. Gli autori dello studio sperano che i risultati da loro ottenuti, insieme a quelli che arriveranno in futuro, possano aiutare a sviluppare strategie utili a creare un ecosistema microbico di città con cui poter convivere senza troppi rischi.

Redazione profile image
by Redazione

Non perderti gli ultimi articoli

Iscriviti e resta sempre aggiornato

Success! Now Check Your Email

To complete Subscribe, click the confirmation link in your inbox. If it doesn’t arrive within 3 minutes, check your spam folder.

Ok, Thanks

Per saperne di più