L'isola di Capri avrà un'area marina protetta
Entra nel vivo l'iter per l'istituzione del Parco: sarà esteso lungo tutto il perimetro, riserva integrale per i Faraglioni
L'isola di Capri avrà una sua area marina protetta. L'iter per l'istituzione della riserva è entrato nel vivo con la pubblicazione, lo scorso 8 gennaio, della proposta di perimetrazione della riserva sui siti dei Comuni di Capri e Anacapri.
Si avvicina così un traguardo immaginato e auspicato più volte, nell'ultimo trentennio, per favorire la tutela degli ecosistemi di coste fragili, minacciate dal diportismo selvaggio e dall'overtourism.
Non a caso, il dossier dell'Ispra, incaricata dal Ministero dell'Ambiente di redigere la cosiddetta zonizzazione, prevede che l'area che circonda gli iconici Faraglioni sia di riserva integrale: vietati il transito di barche e yacht, persino la balneazione. Misure restrittive immaginate per proteggere uno dei luoghi simbolo dell'isola, oggetto negli ultimi anni di continue aggressioni, non ultimo l'assalto dei pescatori di frodo alla ricerca di datteri di mare. Ma il progetto non mette tutti d'accordo: in particolare è l'associazione degli operatori di noleggio di barche per il diportismo, l'Assocharter, che lamenta i possibili effetti negativi delle misure sull'economia del mare. Critica anche la voce del Tavolo del Mare, che raggruppa diverse sigle associative, in primis Federalberghi, e che - pur sottolineando la necessità di un'area marina protetta - chiede a gran voce che la tutela della biodiversità non vada in conflitto con gli interessi di chi vive di turismo. Ed è proprio su questo punto che l'isola di Capri intende giocarsi una fetta del suo futuro in chiave sostenibile.
"Anche perché devono per primi essere i capresi a credere nell'area marina protetta perché questa funzioni. - sottolinea Nino Martino, direttore del master sui parchi di UniMercatorum, l'università delle Camere di Commercio, e a sua volta già direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - In quel caso, l'isola ha l'opportunità di raccontarsi secondo una prospettiva per certi versi nuova, green e sostenibile, impreziosita dalla possibilità di fare immersioni subacquee o dedicarsi al whale watching".