Lily a 9 anni attraverserà l’oceano a nuoto per difendere i polpi
La bambina donerà il ricavato a CIWS per fermare il progetto del primo allevamento a scopo commerciale, che si preannuncia insostenibile sotto molti punti di vista.
Vuole aiutare i polpi, vuole impedire l’ennesimo massacro, l’ennesima fabbrica di sofferenze, e per questo si sta preparando, allenandosi quotidianamente per il weekend del 25 maggio quando, dal mare dell’Algarve, lancerà il suo grido di aiuto per fermare una minaccia di futuro di cui tanti come lei - sempre di più - non vogliono fare parte.
Lily Niederhofer ha 9 anni, vive in Portogallo, ama gli animali e considera i polpi suoi amici. Quando ha saputo del progetto di apertura del primo allevamento di polpi a scopo commerciale al mondo, a Gran Canaria, ha deciso di dover fare qualcosa per cercare di impedirlo.
Lily conosce bene questo animale e sa quanto l’allevamento intensivo - causa di sofferenza e maltrattamento per qualsiasi specie - risulterebbe, in questo caso, particolarmente crudele.
In natura i polpi conducono una vita solitaria; considerati particolarmente intelligenti dall’uomo, si è osservato che questi animali sono in grado di gestire e risolvere operazioni complesse, hanno la capacità di utilizzare strumenti, giocano, hanno buona memoria, in generale possiedono abilità cognitive molto sviluppate.
La costrizione all’interno di vasche affollate sarebbe una condizione di vita del tutto snaturata per questa specie solitaria e carnivora, e indurrebbe verosimilmente a episodi di aggressività e atti di cannibalismo, come spiega in questa pagina CIWF (Compassion in World Farming) Italia. Una vita infernale con un epilogo atroce. L’ice slurry, la tecnica di macellazione prevista in questo caso, consiste nell’immersione dell’animale in una miscela di acqua e ghiaccio, un metodo di uccisione che induce una morte lenta e dolorosa e che avverrebbe un milione di volte all’anno, tante quanto il numero di animali allevati annualmente previsto dal progetto presentato della società Nueva Pescanova con l’intenzione di aprire il primo allevamento di polpi a scopo commerciale al mondo.
E il danno non si limiterebbe al maltrattamento degli animali allevati, ma, come illustra tra le pagine del suo sito l’organizzazione animalista, si estenderebbe ad altre specie, all’ambiente, agli ecosistemi e alla salute pubblica. Gli impianti, infatti, sarebbero fonti di inquinamento importanti, l’area prevista dal progetto inoltre, è ubicata in prossimità del porto di Las Palmas a Gran Canaria, dove la scarsa qualità dell’acqua non garantirebbe le ideali premesse per la produzione di cibo. In più l’alimentazione di questi animali imporrebbe l’utilizzo di mangimi prodotti dall’uccisione di altre specie selvatiche, già duramente colpite dalla pesca intensiva.
A rischio delfini, tartarughe, risorse, interi ecosistemi, fino alla salute delle persone, un progetto che sembra avere tutti i caratteri dell’insostenibilità, e che sembra non tenere conto delle gravi emergenze globali, come dichiarato da Keri Tietge, Policy officer di Eurogroup for Animals per gli animali acquatici:
“Non esiste alcuna giustificazione per l'introduzione di questo nuovo tipo di allevamento intensivo, proprio quando gli esperti della crisi climatica mettono in guardia sull'urgente necessità di cambiare i nostri sistemi alimentari e di adottare abitudini alimentari più sostenibili. Meritiamo qualcosa di meglio di una continua devastazione ambientale per riempire le tasche delle aziende, e questi animali straordinari meritano di meglio che vite ridotte al confinamento e alla sofferenza.”
Lily nuoterà, lo farà per 2 chilometri, nella fredde acque atlantiche, per raccogliere fondi da devolvere alle campagne di CIWS, tra le maggiori organizzazioni impegnate a fermare il progetto di allevamento. Una nuotata, un urlo, una richiesta di aiuto, una prova psicofisica decisamente impegnativa, vissuta con grande entusiasmo dalla dolce bambina che non è nuova a questo tipo di iniziative; già lo scorso anno, nuotando per 5 km, l’allora ottenne riuscì a raccogliere 2000 euro per l’ospedale pediatrico di Gosh a Londra.
Per sostenere la campagna di Lily clicca qui.