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Perché spesso preferiamo non avere figli?

Uno studio internazionale evidenzia come la minore disuguaglianza di genere e le caratteristiche sociodemografiche influenzano l'accettazione della genitorialità opzionale

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by Redazione
Perché spesso preferiamo non avere figli?
Photo by Kelli McClintock

Uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati dell'Università di Padova, dell'Hun-Ren Center for Social Sciences di Budapest e del Fors - Swiss Centre of Expertise in the Social Sciences, ha analizzato la decisione di non avere figli che può dipendere da vari fattori, che possono essere considerati in varie prospettive a seconda che ci si concentri sulle aspettative sociali o sulle conseguenze attese della genitorialità. Il team, guidato da Ivett Szalma, MariekeHeers e Maria Letizia Tanturri, ha analizzato gli atteggiamenti delle persone nei confronti della decisione di non avere figli, considerando i dati raccolti in 27 paesi. Sempre più persone in Europa scelgono di non affrontare il percorso della genitorialità, ma tali atteggiamenti possono essere piuttosto sfumati. Per colmare le lacune esistenti, i ricercatori hanno esaminato le informazioni ottenute da due sondaggi precedenti, distinguendo atteggiamenti prescrittivi da quelli proscrittivi. 
Il primo punto è legato alle aspettative delle persone, che venivano misurate tramite domande come “Quanto sei d'accordo se un uomo o una donna scelgono di non avere figli?”. Gli atteggiamenti proscrittivi evidenziavano invece le conseguenze negative percepite della mancanza di figli, e si valutavano attraverso quesiti come “Ritieni che le persone abbiano bisogno di figli per essere soddisfatte?”. Le risposte hanno rivelato che alcune caratteristiche sociodemografiche sono statisticamente collegate in modi diversi agli atteggiamenti prescrittivi rispetto a quelli proscrittivi nei confronti della decisione di non avere figli. Le persone nei paesi con tassi di sterilità più elevati, in particolare, tendevano ad avere una maggiore accettazione della mancata genitorialità, ma non è stata osservata alcuna tendenza del genere per gli atteggiamenti prescrittivi. Nelle zone caratterizzate da maggiore uguaglianza di genere, i tassi di accettazione della situazione erano più elevati, probabilmente perché le donne in questi contesti tendono a ricoprire un ruolo più centrale nel contribuire alla stabilità economica e spesso vengono percepite in modo più completo oltre la maternità. A livello individuale, le persone più religiose erano meno inclini ad accettare le dimensioni prescrittive e proscrittive della mancata genitorialità, ma non sono emerse tendenze in base al livello di religiosità su scala nazionale.
I risultati, segnalano gli autori, suggeriscono che distinguere tra i due atteggiamenti può alterare significativamente le prospettive delle persone. Gli scienziati hanno rilasciato delle dichiarazioni concludendo: «Il nostro lavoro rileva che una minore disuguaglianza di genere predice una maggiore accettazione della scelta di non avere figli, mentre il livello di religiosità del paese non sembra giocare un ruolo in queste dinamiche, a differenza delle credenze individuali».

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