Scoperto in Iran il rossetto più antico del mondo, ha 4000 anni
Uno studio internazionale al quale hanno cooperato le Università di Padova e Teheran, ha analizzato quello che sembra essere il più antico rossetto conosciuto. Le analisi chimiche rivelano l'incredibile somiglianza con le formulazioni dei rossetti moderni.
Nel 2001 le esondazioni del fiume Halil, nella provincia di Kerman, nell’Iran sudorientale, misero a nudo diverse necropoli risalenti al III millennio a. C. Molti corredi funerari vennero trafugati e rivenduti nel mercato dell’antiquariato. Parte di questi reperti vennero poi recuperati dalle autorità iraniane e conservati nel museo di Jiroft o sparsi in varie collezioni pubbliche e private tra Kerman e Teheran.
Proprio da questo contesto, dal museo di Jiroft, proviene il reperto analizzato dallo studio intitolato “A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran” e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La ricerca, condotta da una equipe di studiosi dell'Università di Padova (specializzati in archeologia, chimica, mineralogia), in collaborazione con archeologi della Facoltà di Archeologia dell'Università di Tehran, si è concentrata sull’analisi del contenuto di un piccolo flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C.
Il manufatto cilindrico in scisto di clorite verdastro, presentava al suo interno resti di una polvere fine sciolta e di colore viola scuro. I risultati delle indagini, compiute attraverso l'impiego di vari metodi diagnostici, hanno rivelato che oltre l'80 % del campione analizzato è composto da minerali utilizzati per ottenere un rosso intenso. In gran parte ematite, ma anche brunite e manganite (agenti oscuranti), quarzo (agente illuminante), e poi ancora oli e cere vegetali, sostanze con proprietà esfolianti e idratanti, la presenza di fibre vegetali è probabilmente da ricondurre ad una specifica profumazione.
Insomma, una formulazione compatibile a quelle dei migliori cosmetici moderni; sia per l'intensità cromatica che per le proprietà degli ingredienti.
«Questa scoperta si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che rivela come gli artigiani dell'antico Iran, già 5000-4000 anni fa, avessero elaborato conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali ma anche sintetici, che permettevano la produzione non solo di kohl (la nostra matita nera per gli occhi), ma anche di fondo-tinta a base di carbonato di piombo (biacca), e ombretti che, grazie all'aggiunta di cloro-carbonati di rame e piombo, e forse di urea, viravano la colorazione chiara di base verso sfumature di azzurro e verde.»
Spiega il prof. Massimo Vidale, dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova e corresponding author dello studio.
Il fatto che il "rossetto" appena scoperto (presumibilmente da applicare sulle labbra) contenga solo tracce minime di minerali di piombo, fa supporre che le "comunità di pratica" di questa tecnologia fossero consapevoli dei pericoli della diretta ingestione di questo metallo. Suggerisce anche la possibilità che il trucco femminile, in contesti sociali formali e cerimoniali, fosse una importante componente della manifestazione pubblica del ruolo dominante di uno strato elitario della popolazione.»