Il ritorno al volo del razzo Vega-C: dallo Spazio i segnali per salvare il Pianeta
Il 5 dicembre il decollo dalla Guyana Francese: un momento storico senza precedenti per l’Europa, che rilancia la sua ambizione spaziale con un progetto che guarda al futuro della Terra
a cura di Francesca Suriano
Nella notte del 5 dicembre il razzo Vega-C è decollato con successo dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese, portando in orbita il satellite Sentinel-1C. Questo evento ha rappresentato un momento storico che ha permesso all’Europa di consolidare la sua posizione nel panorama spaziale globale. La missione, ufficialmente designata con il nome VV25, ha segnato il ritorno al volo di Vega-C, riaffermando la capacità europea di accesso autonomo e indipendente allo spazio. Il lancio ha rappresentato anche una tappa fondamentale per il programma Copernicus dell’Unione Europea nel perfezionare la capacità di monitoraggio del nostro pianeta. «Siamo entusiasti di celebrare il lancio di Sentinel-1C, che, nel suo successo, è una testimonianza della partnership duratura tra ESA e la Commissione Europea. La missione svolge un ruolo di primaria importanza nell'affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici e la risposta alle catastrofi, garantendo al contempo la continuità dei dati radar vitali per il monitoraggio del suolo, degli oceani e dei ghiacci del pianeta», ha dichiarato Simonetta Cheli, che dirige i Programmi di Osservazione della Terra dell'ESA. «Con Sentinel-1C in orbita e con Vega-C di nuovo operativo, l'Europa continua a dimostrare la sua leadership nello spazio, offrendo benefici tangibili per la Terra attraverso tecnologie e collaborazioni all'avanguardia».
«Combinando due grandi risultati, il terzo lancio di un satellite Sentinel-1 e il ritorno al volo di Vega-C - ha aggiunto il direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher - questo momento rafforza la fiducia nel futuro di questi progetti europei di punta. È stato emozionante e commovente vedere l'unione tra la community dei lanciatori europei e quella di Copernicus, osservare i team incoraggiarsi a vicenda, in forma come un vero Team Europe»

Il ruolo dell'Italia nella missione
Al centro di questo successo si distingue il contributo dell’Italia. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il suo comparto industriale nazionale hanno giocato un ruolo fondamentale nella missione. Thales Alenia Space, la joint venture tra la francese Thales e l’italiana Leonardo, si è occupata della progettazione di gran parte del satellite e Avio, con sede a Colleferro, ha sviluppato e realizzato il lanciatore Vega-C. Alla base della tecnologia di Sentinel 1-C si trova il radar ad apertura sintetica, capace di catturare immagini giorno e notte, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, fornendo un contributo senza precedenti al monitoraggio globale della Terra.

Un decollo che segna un nuovo inizio
Alle 22:20 CET (18:20 ora locale), il lanciatore Vega-C ha lasciato la rampa del Centro Spaziale di Kourou, trasportando il satellite Sentinel-1C nell’orbita desiderata. Il lancio, originariamente programmato per il giorno precedente, è stato posticipato a causa di un problema tecnico con il sistema del mobile gantry, una struttura mobile utilizzata per proteggere il razzo fino al decollo. Il posticipo di 24 ore è avvenuto per garantire l’inserimento preciso del satellite Sentinel-1C in un’orbita eliosincrona. Questo tipo di orbita, fondamentale per le missioni di osservazione della Terra, richiede che il satellite sorvoli ogni punto del pianeta alla stessa ora solare locale, garantendo dati scientifici coerenti e confrontabili nel tempo. La stretta finestra di lancio, vincolata alla posizione della Terra rispetto al Sole, ha imposto un rinvio di 24 ore per mantenere l’allineamento orbitale ottimale e massimizzare l’efficienza della missione. Tuttavia, la breve attesa ha solo accresciuto l’entusiasmo per un’operazione condotta con precisione millimetrica.
Il lanciatore, frutto dell’ingegneria italiana di Avio, si è distinto per la sua capacità tecnologica avanzata, attraversando con successo tutte le fasi del volo. Le modifiche introdotte dopo l’anomalia del 2022 hanno migliorato significativamente l’affidabilità del sistema, consolidando la fiducia nella sua capacità di garantire un accesso sicuro e competitivo allo spazio. Il motore del primo stadio, il P120C, ha garantito una spinta iniziale tale da poter vincere la gravità terrestre, operando per circa 135 secondi. A seguire, il secondo stadio Zefiro 40 ha completato la sua funzione in circa 93 secondi, beneficiando di un nuovo design dell’ugello, ora prodotto in Francia, che ha aumentato la robustezza e la sicurezza del sistema.
Il terzo stadio, Zefiro 9, ha mantenuto la traiettoria precisa per circa 120 secondi, consentendo il passaggio alla fase finale del volo. La fase conclusiva è stata guidata dall’AVUM+ (Attitude & Vernier Upper Module), un modulo superiore dotato di grande versatilità e precisione. Alimentato da un motore RD-843, ha completato una serie di accensioni per posizionare Sentinel-1C in un’orbita eliosincrona a circa 690 chilometri di altitudine. Dopo un viaggio impeccabile e privo di sbavature, il satellite è stato rilasciato, in linea con il profilo di missione previsto, circa un’ora e 43 minuti dopo il decollo. Alle 00:12 CET, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha stabilito una comunicazione con Sentinel-1C, confermando il pieno successo della missione.
La nuova frontiera dei lanciatori europei
Con i suoi 35 metri di altezza e una capacità di trasportare carichi fino a 2.300 chilogrammi, il Vega-C rappresenta il culmine di un decennio di sviluppo tecnologico europeo.
Progettato come successore del Vega, il lanciatore Vega-C offre prestazioni superiori, maggiore capacità di carico e un’ampia modularità, affermandosi come un’opzione versatile per le esigenze spaziali del continente.
Alimentato da tre stadi a propellente solido e un quarto stadio a propellente liquido, questo lanciatore garantisce un posizionamento estremamente preciso dei payload nelle orbite desiderate, un requisito fondamentale per missioni scientifiche, commerciali e di osservazione della Terra.
La missione VV25 segna il ritorno al volo del lanciatore, dopo la battuta d’arresto del 2022, quando il suo primo volo commerciale fallì a causa di un difetto nell’ugello del motore Zefiro-40.
Da allora, un intenso lavoro di revisione e miglioramento ha permesso di superare i problemi tecnici. Il nuovo ugello, completamente riprogettato, ha dimostrato la sua affidabilità in due test di accensione condotti nel 2024, confermando la capacità del motore di funzionare in condizioni operative diverse e spianando la strada a una ripresa solida delle missioni. Come sottolineato dal CEO di Avio, Giulio Ranzo, «Con Vega-C siamo pronti a portare in orbita i payload dei nostri clienti, con un aumento programmato della cadenza di lancio per i prossimi anni». Il Vega-C non è solo un prodotto dell’ingegno tecnologico, ma anche un simbolo della collaborazione europea e del ruolo preminente dell’Italia nel settore spaziale. Disegnato e costruito da Avio a Colleferro, nei pressi di Roma, il lanciatore rappresenta un punto di riferimento per l’industria aerospaziale italiana. La sua capacità di garantire l’accesso indipendente allo spazio rafforza la sovranità tecnologica dell’Europa e offre un vantaggio strategico fondamentale in un settore in rapida evoluzione. Vega-C, insieme alla famiglia di lanciatori Ariane, completa l’offerta europea per il lancio di carichi di diverse dimensioni, mantenendo una posizione competitiva sul mercato globale.
Un "guardiano" per il futuro del pianeta

Il lancio di Sentinel-1C segna una svolta nella capacità dell’Europa di monitorare e proteggere l’ambiente globale. Progettato per operare in orbita eliosincrona a circa 690 chilometri dalla superficie terrestre, questo satellite radar, sviluppato nell’ambito del programma europeo Copernicus, si distingue per il suo ruolo centrale nel contrastare i cambiamenti climatici e mitigare i disastri ambientali. Equipaggiato con un sofisticato sistema radar ad apertura sintetica (SAR) in banda C, Sentinel-1C è in grado di fornire immagini ad alta risoluzione della superficie terrestre in qualsiasi condizione atmosferica e qualsiasi momento dell'arco della giornata.
La missione Sentinel-1C risponde a sfide ambientali senza precedenti. I suoi sensori radar sono progettati per rilevare e monitorare fenomeni come la deforestazione, l’erosione delle coste e la perdita di ghiaccio marino e terrestre. Il monitoraggio continuo delle foreste tropicali, ad esempio, offre dati fondamentali per combattere la deforestazione illegale, contribuendo alla conservazione della biodiversità e alla riduzione delle emissioni di CO2
Allo stesso modo, l’osservazione delle calotte polari e dei ghiacciai consente di analizzare con precisione i cambiamenti nel volume dei ghiacci, un indicatore chiave dell’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici. Il satellite può anche monitorare fenomeni di bradisismo, come nella zona dei Campi Flegrei, e tenere sotto controllo i vulcani attivi, offrendo dati fondamentali per prevenire catastrofi naturali.

Uno degli aspetti più innovativi della missione è il supporto diretto alla gestione delle emergenze ambientali. Grazie alla capacità di operare giorno e notte e attraverso le nuvole, Sentinel-1C può fornire immagini tempestive di aree colpite da disastri naturali come terremoti, alluvioni o frane. Questi dati, essenziali per le autorità di protezione civile, migliorano la capacità di rispondere rapidamente alle emergenze, proteggendo vite umane e infrastrutture critiche. Ad esempio, l’analisi radar può rilevare i movimenti del suolo pre-alluvione o il progressivo crollo di versanti montuosi, offrendo informazioni utili per prevenire tragedie. Sentinel-1C si distingue inoltre per il Sistema di Identificazione Automatica (AIS), una tecnologia avanzata che utilizza quattro antenne per captare i segnali trasmessi dalle navi, permettendo un tracciamento in tempo reale del traffico marittimo globale. Questa innovazione, allo stesso tempo, non solo permette di migliorare la sicurezza in mare, ma contribuisce anche alla lotta contro attività illecite come la pesca non regolamentata, il contrabbando e le fuoriuscite di petrolio. Combinando i dati radar con i segnali AIS, Sentinel-1C offre una visione integrata delle attività oceaniche, fornendo strumenti per l’implementazione di interventi tempestivi e strategie di gestione sostenibili.

La produzione di Sentinel-1C rappresenta un esempio concreto dell’eccellenza industriale italiana ed europea. La missione è frutto di una stretta collaborazione tra i diversi stabilimenti di Thales Alenia Space. A Roma, gli ingegneri si sono occupati della progettazione di sistema e dei test di integrazione, mentre a Milano sono stati progettati il computer di bordo e le unità di memoria. A L’Aquila, la realizzazione delle componenti elettroniche e dei moduli di trasmissione radar ha garantito l’affidabilità tecnologica del satellite, il cui assemblaggio è stato completato a Torino. Questa collaborazione non solo evidenzia il ruolo centrale dell’Italia nella missione, ma rafforza la posizione dell’industria europea come leader globale nel settore spaziale. I dati acquisiti da Sentinel-1C, oltre a essere preziosi per la ricerca scientifica, sono anche importanti per la creazione di politiche pubbliche orientate alla sostenibilità. Attraverso il programma Copernicus, questi dati sono messi a disposizione di governi, organizzazioni internazionali e comunità scientifiche in tutto il mondo, promuovendo una collaborazione globale nella lotta ai cambiamenti climatici. Simonetta Cheli, direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, ha descritto la missione come fondamentale per colmare le lacune nei dati ambientali e sostenere strategie di gestione sostenibile delle risorse naturali. La missione Copernicus non dimentica il passato: Sentinel-1C sostituisce Sentinel-1B, deorbitato con successo dopo il guasto tecnico che ha interrotto le sue operazioni nel 2022. Il satellite è ora pronto a ripristinare la piena capacità della missione in coppia con Sentinel-1A, assicurando la continuità di osservazioni fondamentali per affrontare le sfide ambientali. Il prossimo passo del programma sarà il lancio di Sentinel-1D, previsto per settembre 2025, che garantirà la longevità della costellazione radar europea. Con l’operatività di Sentinel-1C e un focus su applicazioni ambientali di vasta portata, l’Europa riafferma il suo impegno verso la protezione del pianeta. La missione rappresenta non solo un esempio dell’eccellenza tecnologica europea, ma anche una risposta concreta alle pressanti esigenze globali di tutela ambientale, ribadendo che lo spazio non è solo una frontiera tecnologica, ma anche uno strumento imprescindibile per il futuro del nostro pianeta.
Un trampolino verso la sovranità spaziale europea

Il successo del lancio di Vega-C rappresenta un punto di svolta per la politica spaziale europea in un momento particolarmente delicato per il settore. Dopo anni di difficoltà che hanno reso il continente dipendente da attori esterni per il trasporto dei propri satelliti, il ritorno al volo di Vega-C e Ariane 6 segna la riaffermazione di una capacità di accesso allo spazio autonoma e indipendente. Questo traguardo è un risultato fondamentale per la sovranità tecnologica e la sicurezza strategica dell’Unione.
Negli ultimi anni, l’Europa ha affrontato una serie di sfide senza precedenti, dal ritiro di Ariane 5 e i ritardi nello sviluppo di Ariane 6 alla perdita di accesso ai razzi russi Soyuz a causa della guerra in Ucraina. Queste battute d’arresto hanno costretto il continente a fare affidamento sui lanciatori di SpaceX, una dipendenza che ha esposto il continente a vulnerabilità geopolitiche in un settore considerato critico per la sicurezza nazionale e l’autonomia tecnologica. Con Vega-C e Ariane 6 ora pronti a garantire una frequenza regolare di lanci, l’Europa può finalmente recuperare parte del terreno perso e riaffermare il proprio ruolo come attore indipendente nello scenario spaziale globale.

In un contesto internazionale sempre più competitivo, la politica spaziale europea si trova ad affrontare la sfida di ridefinire la propria posizione rispetto a potenze consolidate come Stati Uniti e Cina, e ad attori emergenti come l’India e il Giappone. La corsa allo spazio, un tempo dominata da agenzie governative, è stata rivoluzionata dall’ascesa di società private come SpaceX, Blue Origin e Rocket Lab, che hanno abbattuto i costi di lancio e ridefinito le dinamiche del settore. Per l’Europa, mantenere una propria capacità di lancio non è solo una questione economica, ma una necessità strategica per preservare la propria indipendenza. Stéphane Israël, CEO di Arianespace, ha sottolineato che “il 2024 è l’anno del ritorno dell’autonomia spaziale europea”, evidenziando come la combinazione di Vega-C e Ariane 6 rappresenti un nuovo capitolo per la competitività del continente. Oltre alla competizione globale, il rilancio dei lanciatori europei rafforza anche la cooperazione interna tra i Paesi membri dell’Unione Europea. Programmi come Copernicus non solo testimoniano il valore della collaborazione tra ESA e Commissione Europea, ma dimostrano come la politica spaziale possa agire come catalizzatore per rafforzare l’unità politica e industriale del continente. In un momento in cui la geopolitica globale è caratterizzata da tensioni crescenti, l’Europa sta dimostrando che l’autonomia spaziale è fondamentale non solo per proteggere i propri asset strategici, ma anche per offrire una piattaforma di collaborazione aperta e inclusiva a livello internazionale.
La missione spaziale che guarda alla Terra
Con il successo del lancio di Sentinel-1C, l’Europa non celebra solo un traguardo tecnologico e strategico, ma afferma il suo impegno verso un futuro più sostenibile per il pianeta. Ogni immagine radar che il satellite catturerà dall’orbita contribuirà a decifrare i complessi segnali di un pianeta in trasformazione, offrendo dati essenziali per affrontare sfide globali come la crisi climatica, la gestione delle risorse naturali e la sicurezza ambientale.
Dalle foreste tropicali minacciate dalla deforestazione alle calotte polari che si assottigliano ogni anno, Sentinel-1C sarà un osservatore instancabile, fornendo dati che non solo migliorano la nostra comprensione scientifica, ma guidano anche le decisioni politiche e le azioni globali.

Questa missione, parte del programma Copernicus, dimostra come l’Europa stia usando la propria competenza scientifica e tecnologica per affrontare problemi che superano i confini nazionali. La capacità di monitorare il pianeta in tempo reale, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, rappresenta un progresso senza precedenti nel supporto alla gestione di disastri naturali, come terremoti e inondazioni, o nella sorveglianza marittima per prevenire attività illecite. Sentinel-1C non è solo un satellite: è una testimonianza dell’impegno europeo per la protezione dell’ambiente e un esempio tangibile di come l’innovazione tecnologica possa essere messa al servizio del bene comune.
In un’epoca in cui lo spazio è sempre più teatro di competizioni geopolitiche e tecnologiche, il lavoro delle sentinelle europee si distingue per la sua missione di servizio. Ogni dato raccolto e messo a disposizione gratuitamente tramite il programma Copernicus, oltre a sostenere la ricerca scientifica, incoraggia una collaborazione globale per affrontare problemi condivisi.
Con Sentinel-1C ora in orbita, l’Europa rinnova il suo impegno verso una visione più ampia e lungimirante dello spazio, dove l’innovazione tecnologica e la sostenibilità si intrecciano per proteggere il futuro della Terra.
È una promessa per le generazioni future: che lo spazio non sia solo una frontiera di conquista, ma un alleato nel costruire un mondo più resiliente, sicuro e prospero. Un promemoria a mantenere, mentre guardiamo verso le stelle, la nostra attenzione saldamente ancorata al pianeta che chiamiamo casa.