I fondali ai raggi X dallo Spazio: le prime straordinarie immagini del progetto che salva i mari italiani
Una tecnologia di rilevamento che utilizza impulsi laser. Un progetto ambizioso che si chiama MER. L'obiettivo? Mappare le coste italiane per tutelare gli ecosistemi e valutare il rischio legato al climate change. Partendo dalla Liguria
Mappare i mari italiani per la tutela degli ecosistemi marini: è la vision del progetto MER-PNRR, che in questi giorni è tornato a far parlare di sé. A suscitare interesse sono bastate le prime immagini straordinarie di una prima mappatura degli habitat costieri giunte a noi.
Immagini che stupiscono per l’alta risoluzione dei dettagli di ogni tratto di costa: i dati sono organizzati in tile, ovvero mattonelle da 1 km x 1 km. Una simile precisione è possibile grazie alla mescolanza di tecnologie di cui fa uso MER, tra queste le immagini satellitari e i rilievi LiDar topografici e batimetrici. Acronimo di Light Detection and Ranging, LiDar è una tecnologia di rilevamento che utilizza impulsi laser per misurare la distanza tra un sensore e un oggetto. Funziona emettendo brevi impulsi di luce verso un obiettivo, e un sensore riceve il riflesso della luce per calcolare la distanza tra il dispositivo e l’oggetto. Le immagini si focalizzano oggi su una prima mappatura della Liguria e a queste seguiranno nelle prossime settimane informazioni tratte da altre regioni costiere italiane. Ma a cosa serve questa mappatura in full HD? I dati potranno essere usati per garantire la sicurezza della navigazione, per valutare il rischio costiero, per controllare lo stato di salute di beni archeologici e avere un’analisi aggiornata e costante nel tempo della geomoformologia dei nostri fondali marini.
I protagonisti di MER-PNRR
Acronimo di Marine Ecosystem Restoration, MER è uno dei più grandi progetti sul mare nell’ambito del PNRR. Vede Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, come soggetto attuatore di un piano che gode diun finanziamento di 400 milioni di euro (per il 2022-2026). Prevede 37 linee di interventi che sono organizzati lungo alcuni obiettivi principali, tra cui il ripristino dei fondali e degli habitat marini, la mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri, il lancio di una nuova unità navale oceanografica dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 metri.
Sarà possibile effettuare la mappatura di 90 monti sottomarini localizzati tra Mar Ligure, Tirreno, mar di Sardegna, Ionio e Adriatico meridionale. Obiettivo del progetto, come spiegato dal presidente dell’Ispra ed Snpa Stefano Laporta, è “assicurare il raggiungimento del buono stato ambientale dei mari italiani tramite una conoscenza approfondita degli ecosistemi e offrire soluzioni per affrontare le sfide rappresentate dai cambiamenti climatici”
MER è realizzato in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare, IGAG, Istituto del CNR, si occupa dello studio dei processi geologici e naturali e delle attività antropiche che interagiscono con l’ambiente, l’Università la Sapienza di Roma, Il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Padova.
Giancarlo Donadio