Tra le meraviglie del Gargano, lo Sperone d'Italia
Per l'estate che entra nel vivo vi proponiamo, con il nostro Vittorio Sciosia, un itinerario alla scoperta di un fazzoletto di Puglia dove la natura resta per larghi tratti incontaminata. L'ideale per le vostre vacanze
Verde lussureggiante, bianco accecante e blu cobalto: se si dovesse riassumere la Puglia, e il Gargano, in tre colori, sarebbero questi. I paesini imbiancati a calce per contrastare il calore estivo e tenere lontano gli insetti, sono pugni di case arroccate su speroni rocciosi, a strapiombo o digradanti verso l'acqua e fanno da contraltare al blu profondo di cielo e mare che diventano un tutt’uno all’infinito.
Il Gargano, comunemente definito lo Sperone d’Italia, è la porta d’ingresso della Puglia, il Tacco d’Italia, che si sviluppa per oltre 400 chilometri verso Sud. Finisce con l’imponente faro di Santa Maria di Leuca che, dalla sommità della falesia, osserva l’Adriatico e lo Ionio unirsi in un abbraccio liquido.
La Puglia mi accoglie verso la fine di luglio con temperature insolitamente fresche e una bella luce pulita: una piacevole sorpresa per questo periodo dell’anno, quando il caldo e l’umidità generalmente rendono l’aria pesante e grigia. Il verde degli ulivi, il blu del cielo, il bianco delle case lungo le strade risaltano vivi, come se ci fosse un filtro polarizzatore davanti al parabrezza dell’auto. Avevo vissuto ed esplorato il Gargano una vita fa, dormendo in sacco a pelo tra spiagge e foreste quando era comune questo tipo di viaggi. Ho ricordi splendidi, sicuramente addolciti dal tempo trascorso, di località che mi sono rimaste nella memoria come Peschici, Vieste, Rodi e la Foresta Umbra, che sorge nel cuore del Gargano e che, a dispetto del nome, è proprio qui in Puglia.
L'intero reportage è pubblicato sul numero 2 di Grand Tour
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Da martedì 13 agosto il numero 2 di Grand Tour è in tutte le edicole di Napoli e delle isole del golfo
