Cosa prevede la dichiarazione di pace per l'oceano
Il documento firmato in Costa Rica da 26 Paesi: "Il mare non può più sopportare i nostri maltrattamenti e la nostra indifferenza"
Almeno 26 Paesi hanno firmato una dichiarazione di pace per l'oceano in Costa Rica sabato, al termine del forum 'Immersi nel cambiamento', un anno prima della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani in Francia. Tra i firmatari c'erano Germania, Spagna, Svezia, Canada, Colombia, Cile, Israele, Corea del Sud, Costa Rica e Francia, che saranno co-organizzatori dell'incontro delle Nazioni Unite a Nizza (sud-est della Francia). Al termine di due giorni di discussioni, i 50 Paesi partecipanti hanno chiesto di agire per proteggere gli Oceani.
"Siamo determinati a intensificare le azioni per trasformare l'oceano, per sostenere le attività di economie positive per la natura, basate sulla migliore scienza e informazione scientifica possibile, sulla conoscenza tradizionale e sull'innovazione", hanno dichiarato in un documento. L'oceano non può più sopportare i nostri maltrattamenti e la nostra indifferenza. Ecco perché noi in Costa Rica abbiamo deciso che è giunto il momento di dichiarare la pace", ha dichiarato il ministro degli Esteri costaricano Arnoldo André.
"Proteggere l'oceano e l'uso sostenibile delle risorse marine non è una possibilità, ma un imperativo", ha detto Li Junhua, Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Sociali, all'apertura del forum.
Questa dichiarazione di pace in 12 punti include un invito a ratificare il trattato sulla protezione dell'alto mare, adottato nel 2023 da oltre 70 Paesi e volto a proteggere le acque al di là delle zone economiche esclusive (ZEE) degli Stati, ossia a circa 370 chilometri dalle loro coste.