Asia, l'identità di un continente in mostra al Maschio Angioino di Napoli
India, Cambogia, Cina, Vietnam, Bangladesh, Giappone e Thailandia: il lavoro del fotografo Massimo Saretta racconta le sfumature di terre lontane e di angoli ancora ricchi di identità. Percorso visitabile fino al 28 febbraio
Taglio del nastro per “Asia” la mostra fotografica di Massimo Saretta che dall’1 al 28 febbraio propone ai visitatori 100 fotografie realizzate in vent’anni di viaggio. Con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Napoli, l’esposizione arriva nelle Antisale dei Baroni al Maschio Angioino (Castel Nuovo), dopo le tappe di Padova, Tivoli, Pordenone e Roma, e oltre 120.000 visitatori. Dopo Napoli, la mostra viaggerà in altre città italiane fino al 2026.
Il lavoro è organizzato in collaborazione con Ambasciata del Giappone, Ambasciata e Consolato Generale del Vietnam, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, Reale Ambasciata di Thailandia e Ambasciata e Consolato Generale dell’India in Italia. Noi di GrandTour c'eravamo e abbiamo catturato la bellezza e le storie di un'avventura unica!
All'inaugurazione hanno partecipato l’Assessora al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli, Teresa Armato, il fotografo Massimo Saretta, il curatore della mostra Gastone Scarabello, l’Ambasciatore della Reale Ambasciata di Thailandia, Puttaporn Ewtoksan, il Console della Repubblica socialista del Vietnam, Silvio Vecchione, la direttrice dell’Istituto Confucio, Wu Junru, con le professoresse Xu Dan, Chen Jiajia, Zhou Sinong, Huang Xifan, Gao Lezhi e il professore Zhou Dong.
«Con la mostra “Asia” presento la mia visione maturata in vent’anni di numerosi viaggi in questi luoghi incredibili. Sono sette le nazioni visitate e realmente approfondite tra cui India, Cambogia, Cina, Vietnam, Bangladesh, Giappone, Thailandia – racconta il fotografo Massimo Saretta –. Spesso, i miei percorsi fotografici sono stati volutamente ben lontani dai circuiti turistici, perché prediligo catturare immagini di luoghi “incontaminati”. Per me l’Asia è stato un iter non solo culturale e artistico ma anche un percorso spirituale: non si può pensare all’Asia prescindendo dalla sua peculiarità spirituale. Ogni viaggio è stato un’immersione nelle varie culture, declinate anche nelle numerose religioni e fedi. Ogni paese attraversato mi ha lasciato un’impronta che porto dentro di me e che spero di trasmettere nelle mie fotografie. Ciascun territorio mi ha insegnato qualcosa e mi ha incuriosito al punto di ritornaci per approfondire alcuni aspetti. Per me la fotografia non è solo una grande passione e una professione; è una meravigliosa ed efficace terapia».
Colori, scenari mozzafiato e volti, tantissimi e tutti diversi. La mostra trasmette in maniera diretta l'esplosione di energia e purezza di un continente vastissimo e eterogeneo. I contrasti, naturali ma anche antropologici, sono ben visibili grazie a scelte pensate appositamente per mettere in risalto le meravigliose sfumature del continente asiatico e catturare l'attenzione del visitatore, scatenando la curiosità.
«Nell’allestire la mostra “Asia” ho cercato di rispettare lo spirito del lavoro di Massimo Saretta, valorizzandone l’essenza e integrandolo con le tendenze attuali del genere fotografico – racconta Gastone Scarabello –. L’obiettivo è creare un dialogo tra immagini e pubblico, mantenendo una giusta distanza fisica ed empatica, che rispetti l’autenticità dei soggetti. Le fotografie non impongono una narrazione, ma offrono spazi di interpretazione aperti, invitandoci a osservare, sentire e riflettere. Asia è un’esperienza visiva che celebra l’epica dei grandi viaggi, lasciando che il significato emerga in modo unico per ogni spettatore».
Le opere fotografiche esposte nella mostra curata da Gastone Scarabello e coordinata da Alberto Sichel su territorio nazionale e da Carla Travierso su Napoli, sono tratte dal volume fotografico “Asia”, edito da Grafiche Antiga, con la prefazione di Vittorio Sgarbi
Con “Asia”, Massimo Saretta intende condividere con il pubblico parte di un lavoro in cui si ritrovano luoghi, persone, momenti di vita, usi, costumi e spiritualità di territori affascinanti. Attraverso uno sguardo aperto e curioso e una mente priva di preconcetti, l’autore conduce l’osservatore fin dentro quei luoghi d’Oriente che tanto differiscono dalla contemporaneità occidentale. Le immagini fotografiche artistiche, caratterizzate da cromatismi e forti contrasti, rappresentano quindi una scintilla esistenziale che intende accendere una fiamma di consapevolezza del “diverso” negli occhi e nel pensiero di chi guarda.