Abbracciare uno sconosciuto mentre la vita scorre via: le ultime rivelazioni dai calchi di Pompei
L'analisi del Dna reinterpreta i calchi dei fuggiaschi, mostrando come durante l'eruzione del 79 d.C. fossero saltati tutti gli schemi. Con adulti avviluppati a bambini con cui non c'era nessun vincolo di parentela
Pomice e lapilli, un'eruzione che spazza via tutto. Seppellendo intere città. In quegli attimi fatali, gli ultimi di una vita, accade che si fugga senza una traiettoria precisa e che l'ultimo briciolo di umanità si traduca in abbracci disperati, anche con perfetti sconosciuti.
Arrivano da uno studio appena pubblicato su Current Biology nuove e sorprendenti evidenze sui calchi dei cosiddetti fuggiaschi di Pompei dell'eruzione del Somma-Vesuvio, 79 dopo Cristo. Esistenze "congelate" nell'ultimo atto di vita infrante da una delle calamità naturali più celebri della storia, con terremoti fino a magnitudo 6 e uno scenario apocalittico.
Così archeologia e biologia si sono alleate, ancora una volta, per fare luce - con il primo approfondito test del Dna, nell'ambito di una ricerca che il laboratorio
di ricerche applicate del Parco archeologico di Pompei ha condotto, tra gli altri, con l’università di Harvard - su quei corpi privi ormai di tessuti molli ma con materiale scheletrico ancora incorporato nei calchi. Quanto è bastato per generare dati isotopici di stronzio e Dna antico, a livello del genoma, e caratterizzare relazioni genetiche, il sesso e altre caratteristiche di cinque individui. Ed ecco la sorpresa. "Abbiamo dimostrato che i sessi e le relazioni familiari degli individui non corrispondono alle interpretazioni tradizionali. - spiegano i ricercatori - Ad esempio, un adulto che indossa un braccialetto d'oro con un bambino in grembo, due calchi tradizionalmente interpretati come madre e figlio, si è rivelato geneticamente come un maschio adulto biologicamente, non imparentato con il bambino". Un adulto che ha preso in braccio un bimbo, moribondi entrambi: anelito di solidarietà umana, mentre la vita scorre fatalmente via.
E ancora: in una coppia di individui che si credeva morti in un abbraccio, spesso interpretati come sorelle, c'era almeno un maschio. Tutto da rivedere dunque, con un'unica certezza: la popolazione era, comprensibilmente, in preda al panico.
E c'è un'altra grande verità che emerge dalla ricerca: i dati genomici mostrano, in tutti i casi, una discendenza diretta da immigrati dal Mediterraneo orientale. Come a dire: Pompei era un vero e proprio melting pot, con persone provenienti da tutte le province dell'Impero. Un crogiolo variegato spazzato via dall'eruzione, in attimi "congelati" nei millenni e destinati, ancora oggi, a sorprenderci.
Articolo scientifico:
https://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822(24)01361-7